«Se il cliente desiderasse estinguere anticipatamente il prestito personale, non pagherebbe tassi in genere superiori all'1% dell'importo del capitale residuo». Niente di particolarmente oneroso afferma Roberto Anedda, direttore marketing di PrestitiOnline. «La convenienza cresce quanto più alto è il tasso di interesse - continua -, come nel caso della cessione del quinto dello stipendio e delle carte revolving. Dobbiamo però ricordare che nel mondo del credito al consumo non tutti i contratti possono essere trasparenti, è importante perciò verificare prima le condizioni del finanziamento».
Certo, se il tasso è basso il cliente percepisce come più conveniente la possibilità di pagare a rate. «In realtà sono pochi i casi in cui l'utente decide di estinguere anticipatamente il debito, la quasi totalità dei prestiti personali sono finanziamenti a tasso fisso, perciò i clienti non si sentono legati all'andamento del mercato e del costo del denaro».
L'analisi di Assofin (Associazione Italiana del Credito al Consumo e Immobiliare) fotografa la situazione dei flussi di credito erogati nel 2007, in cui è evidenziato un incremento della domanda di prestiti personali diretti (12,7%) rispetto a quelli finalizzati all'acquisto di un bene(5,5%). Altra caratteristica delle nuove abitudini italiane è l'incremento dell'importo medio (dai 5.500 ai 6.200 euro per il prestito finalizzato, dai 12.500 ai 14mila per quello personale) e l'allungamento della loro durata: aumentano, infatti, le richieste per prestiti superiori ai 36 mesi.
Secondo i dati forniti da PrestitiOnline, su uno spettro di studio di 15 istituti di credito, le richieste di prestito per una durata di 10 anni sono passate dal 10,4% del 2007 al 16% del primo semestre 2008. Il broker, specializzato nell'intermediazione dei prodotti del credito al consumo, ha anche elaborato il profilo medio dell'utente: un impiegato di 35 anni, residente al Nord, che richiede finanziamenti per la ristrutturazione della casa o l'acquisto dell'auto nuova, con importi sui 20mila euro. Il tasso medio dell'interesse, a prescindere dalla durata del prestito ipotizzando un minimo di un anno e un massimo di otto, è sempre intorno al 6 per cento. Molto vicino al costo del denaro.
Un'altra novità del credito al consumo riguarda le istituzioni finanziarie specializzate rivolte a forme di credito erogate direttamente al cliente finale, senza l'azione di un rivenditore. «Il rischio maggiore che si corre nel ricorso al prestito finalizzato è che non ci può essere mai una completa trasparenza delle opzioni possibili - conclude Anedda - il venditore può avere una percentuale maggiore se riesce a proporre un tasso più elevato. Il consiglio è verificare preventivamente condizioni e tassi rivolgendosi direttamente al l'istituto senza passare tramite l'intermediario».